Effetti del naltrexone sull'auto-somministrazione di alcol e desiderio

Format
Scientific article
Publication Date
Published by / Citation
Hendershot, C. S., Wardell, J. D., Samokhvalov, A. V., and Rehm, J. (2017) Effects of naltrexone on alcohol self-administration and craving: meta-analysis of human laboratory studies. Addiction Biology, 22: 1515–1527. doi: 10.1111/adb.12425.
Original Language

Inglese

Country
Canada
Keywords
alcohol use disorder
opioid antagonist
pharmacotherapy
relapse
subjective response

Effetti del naltrexone sull'auto-somministrazione di alcol e desiderio

Astratto

Studi clinici randomizzati hanno stabilito l'efficacia del naltrexone per ridurre la quantità di consumo di alcol e l'incidenza di ricadute al bere pesante. Per valutare i meccanismi di trattamento putativo, studi di laboratorio umani hanno esaminato gli effetti del naltrexone sulle risposte all'alcol e sull'auto-somministrazione durante i protocolli di farmaci a breve termine. I risultati di questi studi sono incoerenti e devono ancora essere esaminati in forma aggregata.

Questa meta-analisi mirava a quantificare gli effetti del naltrexone sull'auto-somministrazione di alcol e sul desiderio nel contesto di studi di laboratorio umani controllati con placebo. Sono stati esaminati anche potenziali moderatori degli effetti dei farmaci. Le meta-analisi dell'auto-somministrazione di alcol (k = 9, N = 490) e del craving (k = 16, N = 748) hanno confermato che, in condizioni sperimentali controllate, il naltrexone riduce la quantità di consumo (Hedges' g = -.277, SE = .074, 95 per cento CI = -.421, -.133, p < .001) e l'entità del desiderio auto-riferito (g = -.286, SE = .066, IC 95% = -.416, -.156, p  <.001) rispetto al placebo. Le analisi dei sottogruppi e della moderazione non hanno trovato prove che le dimensioni degli effetti differissero in base alla popolazione dello studio (bevitori dipendenti rispetto a quelli non dipendenti), al paradigma di laboratorio o alla durata dell'esposizione al farmaco.

Questi risultati confermano le prove precedenti per la riduzione del desiderio e del consumo a livello di evento come potenziali mediatori del trattamento, stabilendo anche le dimensioni degli effetti per informare i futuri studi di laboratorio sull'uomo. Da un punto di vista clinico, questi risultati possono fornire ulteriori evidenze riguardanti l'efficacia del naltrexone nel contesto dei regimi di dosaggio acuti o subacuti.